Per alcune mamme la casa rappresenta il luogo ideale del parto. E’ il posto più familiare, che trasmette protezione, importante per favorire adeguati processi positivi durante il travaglio.
Il parto nella propria casa consente di vivere la nascita del proprio figlio in modo più naturale garantendo un parto sicuro anche tra le pareti domestiche
Trovarsi nel proprio ambiente garantisce, appunto, alla donna di essere protagonista dell’assistenza, di scegliere ciò che vuole e ciò che non vuole in quel momento, di “comporre” a suo piacimento le caratterische del suo evento nascita. Viceversa, l’ospedalizzazione di massa del processo della nascita significa spesso un percorso obbligato che si contrappone a quella capacità di fare scelte autonome e responsabili nei propri processi di salute che ognuna di noi ha dentro di sé. Il parto a domicilio è un parto libero da interventi farmacologici, tecnici e strumentali,
ad eccezione delle rarissime emergenze, per le quali le ostetriche domiciliari sono formate, preparate e attrezzate.
Ciò che rende sicura l’assistenza al parto in casa è una profonda conoscenza delle dinamiche fisiologiche, che l’ostetrica sa osservar
e nel corpo e negli atteggiamenti della donna. Inoltre, la relazione terapeutica si fonda su una reciproca conoscenza e fiducia, che rende l’ostetrica capace di tarare l’assistenza e l’osservazione proprio su quella donna. Conoscere la fisiologia significa anche conoscerne i limiti, oltre i quali è necessario un intervento adeguato.
Il parto in casa è pericoloso?
No, il parto in casa è sicuro come quello in ospedale, e questo è stato verificato attraverso una ricerca su 24.000 donne (Olsen O., Meta-analysisi of the safety of home birth, pubblicato in Birth, 1977 Mar, 24). Lo studio dimostra che il parto in casa è una alternativa sicura per donne selezionate e che riduce gli interventi medici inutili su donne e bambini sani (episiotomia, accelerazione del parto, ecc.).
Le nuove linee guida della Cochrane (2015) sostengono che il parto in casa sia attualmente più sicuro per una donna che ha già avuto un’esperienza di parto rispetto alla nascita in ospedale.
Se succede un imprevisto?
Attualmente il 99% delle emergenze in ospedale è causata da una medicalizzazione del parto (interferenze farmacologiche o non con la fisiologia del parto) mentre nel parto in casa viene tutelata la normale fisiologia e questo garantisce un parto sicuro ed efficace sia per la mamma che per il bambino.
La probabilità che avvenga un’emergenza è estremamente rara ed è sovrapponibile ad altri eventi di vita (ad esempio un viaggio, ecc.). Per esempio quando mangiamo la probabilità di un soffocamento è un evento raro e non per questo decidiamo di mangiare in ospedale.
Inoltre, bisogna considerare che nel parto domiciliare c’è una selezione delle gravidanze che possono accedere e rientrare nel protocollo assistenziale.
Infatti partorire a casa è possibile per le gravidanze fisiologiche, per questo l’ostetrica nel corso delle visite effettuerà tutti i controlli clinici e strumentali per valutare l’idoneità o meno al parto domiciliare.
Se c’è comunque bisogno di un trasferimento?
Noi ostetriche abbiamo deciso che saremo sempre presenti in due al parto a casa , inoltre dobbiamo avere la possibilità di andare in Ospedale, se questo si rende necessario.
La quasi totalità dei trasferimenti avviene in tutta tranquillità, con la propria macchina, solo perché c’è un fuori protocollo o un problema che non può essere risolto a domicilio. Ospedale non significa emergenza.
Ma nei rarissimi casi di emergenza l’ostetrica domiciliare ha gli strumenti e le capacità per intervenire nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza.